Impronte Poetiche
Seminiamo Polline Poetico nel Mondo
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Impronte Poetiche

Impronte Poetiche

Impronte Poetiche è un’associazione culturale senza fini di lucro, nata a Salerno nel 2021, con l’intento di seminare polline poetico nel mondo con attacchi di guerrilla poetica.

Massimiliano Aci

da Impronte Poetiche 31/03/2025
scritto da Impronte Poetiche
Clicca per saperne di più su Massimiliano

Massimiliano Aci, a tredici anni inizia il suo cammino letterario con la scoperta dell’Ermetismo ungarettiano. Nel corso degli anni fa suo anche il pensiero di Eraclito, Nietzsche, la corrente dell’Estetismo dannunziano e la figura del poeta “Vate” che lo porterà alla realizzazione di una prima silloge, Animi Neri, riservata a pochi intimi. A ventuno anni pubblica la sua prima raccolta di poesie per la Lupo Edizioni dal titolo Il verso della militanza, insieme ad Alessandro Vigliani. Poco dopo, con Daniela Abate e Livio Mario Cortese, arriva alla sua seconda pubblicazione, Dove il fuoco scorre: poesia a tre voci. Giunge poi, al suo terzo libro, “nessun dolore”, fatica costata cinque anni, in cui ha racchiuso esperienze personali, lotta sociale, ribellione verso un mondo massificato e soprattutto lotta contro noi stessi, dove le poesie sono state accompagnate da 29 illustrazioni e quadri.
È stato vincitore dei concorsi poetici “Carlo Labisi” e “Siamo Tutti Poeti Sospesi”.

Casa

Terra mia 
Danza lenta tra le urla 
Avvelenata 

Il mare jonico s’incanta 
Trascina tra la lava 
Il nero vulcano 
Che sospira e si eleva 

Culla d’oro dove 
Tutto nasce 
Panteistico e materiale 

Uomo 
Tu cancro naturale 
Di sikuli e sikani immondo 

Triskele memoria 
Di ricordi e di orgoglio 

Resisti e soffri 
Contempli e vinci 
Regine e Re 
La mia terra è vita

Terremoto di Menzogne

Sussulta la terra
costruita con finto sudore
rinata con sangue di plastica

Scuote l’anima
di chi non si dà pace
per chi ancora c’è solo vuoto

Melodia di parole incompresse
inascoltate
vogliono la loro terra
Reclamarla
Viverla

DENTRO

Essenza dinamica 
Nell’illusione della ragione 
Che coltiva terreni marci

Si muove lenta 
La consapevolezza del torto 
In cui lo stolto e contento 
Di vivere secondo le regole dell’uno 

Amara è la sentenza
La dannazione è Regina 
Essere se stessi è Vita 

SIAMO E SAREMO

Mangio la mela 
Dell’albero della coerenza
Nel peccato divora
La coscienza della dannazione

Condannato sia 
Chi vive e avanza 
Con il buio della ragione 
Con la sua vera essenza

31/03/2025 0 commenti
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Michele Bruno

da Impronte Poetiche 31/03/2025
scritto da Impronte Poetiche
Clicca per saperne di più su Michele

Michele Bruno, nato ad Altamura, ha 63 anni e lavora in banca come consulente finanziario. Il suo lavoro, straordinariamente dinamico, richiede un continuo aggiornamento sulle dinamiche dei mercati e l’interazione con una clientela proattiva. Questa esperienza gli ha permesso di comprendere il fenomeno della globalizzazione e di sviluppare un profondo senso etico e di rispetto nelle relazioni con i clienti.
Fin dall’adolescenza, Michele ha praticato attività sportive e attualmente si cimenta nella disciplina del triathlon. Ama lo sport perché lo ha aiutato a gestire la complessità della vita e a trovare soluzioni ai problemi quotidiani.
Da circa 5 anni, Michele scrive poesie che gli permettono di esprimere le sue emozioni. Alcune delle sue poesie sono state pubblicate in diverse antologie, anche se non ha ancora pubblicato una silloge personale.

Un figlio mai nato

Un segreto di lungo corso 
Che vorrei eclissare nell’oblio
si cela negli anfratti del cuore,
brucia nell’anima
come le fiamme dell’inferno,
dipinge con le lacrime sul volto
un ricordo da cancellare
che non è dato ignorare.
Bussa alla porta della coscienza
come una tempesta senza fine,
quel segreto è una ferita che non si è mai chiusa,
un nodo che non si è mai sciolto
e a nulla è valso chiedere perdono.
Nel grembo
pulsava la vita
di un bocciolo
che doveva germogliare,
la paura vinse il coraggio
spenta fu la fiamma della vita,
i rimorsi ancor inseguono la malinconia.
Come stracci che danzano appesi al vento
sul filo dell’invisibile
restano
storie da raccontare
parole mai dette
un pugno chiuso che nulla stringe
e una mano aperta
che raccoglie solo il silenzio.

Ritornerò a cercati 

Allontanerò le ombre
e soffierò il vento
sulla polvere che copre
lustri ricordi.
Proverò ad ascoltare
i tuoi passi silenziosi
vissuti nel torpore delle tue attese
nelle ore prima dell’alba.
Proverò a catturarti
in un sogno 
ad accorciare le distanze 
con un’emozione
e ritornerò a cercarti, madre
nei giorni che vivesti nella solitudine
e con i versi rubati all’Espero deserto
porterò un po’ di sollievo
alla tua mancanza 
con il cuore pronto 
a cogliere ogni sfumatura
del tuo antico amore.

Estate

La mia mente brama
il mio cuore scalpita
in attesa dell’aurora,
due ore di lieto fresco
saranno accolte dal mio volto
tra discese ardite e risalite
pedalando nella quiete della campagna,
ammirando le spighe di grano
che sonnolente ergono verso i primi raggi,
tra gli scorci che i boschi regalano 
prima che il sol si elevi.

In alto ne cielo
un falco Grillaio saluta l’alba.

Al rientro inizia la routine quotidiana,
Ma   non   per   me,
l’adrenalina si è sfamata di fresco,
di leggerezza, di spensieratezza,
nel cuore nutro libertà e amore.

31/03/2025 0 commenti
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Stefania Natali

da Impronte Poetiche 31/03/2025
scritto da Impronte Poetiche
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Stefania Natali, nata a Perugia, ha vissuto tra Marche e Umbria. Ragioniera e Laureata in Scienze Politiche, ha lavorato presso due società di medio/grandi dimensioni e ora svolge attività professionale. Ha sempre amato la lettura e la storia. Vive in campagna e solo di recente ha sperimentato la scrittura, trovandola una piacevole fonte di benessere. Ha pubblicato due brevi racconti in raccolte RUDIS Edizioni e ha ricevuto attestati di riconoscimento per tre poesie nei concorsi Premio Internazionale “Alda Merini”, Concorso Letterario Argentario “Premio Caravaggio” e Premio Internazionale “Michelangelo Buonarroti”.

Gli occhi del mare

Il mare
sconfinato azzurro così infinito per l’occhio umano.
Il tuo odore e la tua energia,
le tue particelle son nell’aria,
le respiriamo e son dentro di noi.
Ci avvolgi e magicamente ci attrai.
Chi vive a te vicino è da te pervaso,
chi vive a te vicino ti ha dentro di sé
ed ha uno sguardo che a noi rimanda il tuo piacevole riflesso.
Sogno di avere, un giorno, quegli occhi sereni e più puri,
col riflesso del mare,
ma tu sei così lontano, troppo lontano…
Quando posso corro da te,
eppur ti temo,
è amor con riverenza,
di chi china il capo davanti a tanto potere e maestà.

Risveglio autunnale

Mi sveglio, ti vedo e mi incupisco.
Eh sì, tu non mi piaci.
Esco e mi avvolgi.
Non posso fuggire, mi hai già circondata.
Freddo umido penetra le mie ossa,
il tuo odore è un misto di fumo e di marcio.
Faticano i miei occhi a distinguer ciò che è noto,
persino i rumori mi giungon più cupi e smorzati.
La tua eterea pesantezza mi fermo ad ammirar:
dall’alto del paesello assolato,
laggiù nella valle,
la soffice nuvola.
Sei la nebbia?
Or mi sembri dolcissimo zucchero filato.

La facciata

La facciata così importante!
Baluardo a difesa, immagine bella,
conforme e rassicurante.
In realtà oscena maschera lugubre,
la più brutta maschera di tragedia greca.
Sorrisi adattati, comportamenti confacenti, generosità ostentata.
E lì dietro la verità.
Quanto egoismo, superbia, invidia 
e poi ancora rancore, viltà, frustrazione…
Lontan da me i lodati e amati dal paese tutto,
col cuore abbraccio i malvoluti,
nudi e fragili son loro gli eroi più forti da cui nulla hai da temere.

Lo sguardo

Alziam lo sguardo, occhi vivi, sinceri e sicuri,
siam più belli, più lievi col nasino in su!
Miriam in alto, per non soccombere alla forza di gravità.
E’ così pesante ciò che ci circonda,
in tanti voglion caricar fardelli sulla nostra schiena.
Non perdiam tempo, 
non ci facciam spingere a terra, 
non ci curiam di loro!
Noi siam diversi e non ci trascineranno in rancori,
semplicemente,
come alberi nel bosco,
cerchiam la luce più in alto, cresciamo e guardiamo in su.

31/03/2025 0 commenti
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Anna De Rosa

da Impronte Poetiche 31/03/2025
scritto da Impronte Poetiche

Dice Anna De Rosa… La passione per l’arte è potente, è l’unica ragione di vita; ma la passione per l’arte rappresenta un peso economico per la famiglia.
Scrive in stile: amaro e disincantato, in cui non c’è spazio per la speranza e l’auto-commiserazione, ma carico di passione e umorismo, cinismo e sarcasmo.

Clicca per saperne di più su Anna

Scrittrice, poetessa, sceneggiatrice, giornalista, pittrice, nasce e vive a Salerno, città che a lei ha negato una vita serena. Infatti mentre per Alfonso Gatto “Salerno è rima d’eterno” per Anna fa rima con “inferno”. Lei trova la forza a 360° nella creatività in cui, come una Fenice, rinasce sempre, lotta e vive affidando alla poesia, alla scrittura, è giornalista e soprattutto alla pittura la sua disponibilità all’incontro e al dialogo. Ama il cinema, si definisce cinefila e cinofila in passato ha curato la programmazione di un cinema storico di Salerno, ha scritto sceneggiature insieme ai figli (alcune già divenute video) dimostrando così di essere una persona che vive la vita pienamente senza fare la vittima. Sue poesie e testi sono presenti in antologie e riviste letterarie.
“Comunico creativamente” da quando ero piccola, sono una creativa, ho fantasia, ho fatto tante “cose” nonostante l’aver vissuto una vita contraria alla mia felicità!… Non mi piego, né lascio perdere, dopo anni di lotta aperta per far capire alla parte del mondo che per me più importante dell’aria, del pane, è necessaria l’Arte, la Cultura, la Creatività… Ora sono in quella fase di BASTA CUBITALE. Le pallottole rimbalzano sulla mia pelle-guscio di tartaruga. Vivo, sopravvivo, ma a modo mio Mi rompe anche dare spiegazioni, ho fatto, scritto e pubblicato 11 libri, dipinto quadri e murales, organizzato eventi di successo e il mio curriculum straborda, è biografia ormai. Io sono una creativa, lasciatemi fare l’artista e potrò donarvi emozioni

I nostri amici alberi

Oggi hanno abbattuto un albero.
Hanno detto che era malato!
Un malato non ha diritto di cura?
In onore all’albero di verde mi sono vestita! Con un po di marrone…
Spero di non essere abbattuta!!!
Con semplicioneria
gli amministratori abbattono
invece di prevenire
invece di amare
in fondo amore fa rima con errore!
Quell’albero secolare non udirà più 
le grida festose dei bimbi 
all’entrata e all’uscita di scuola!
Ne ha seguito la crescita di tanti 
e ora sono quelli che vengono a prendere i figli
o forse quell’amministratore che l’ha fatto abbattere!
Ha fatto ombra, ha dato ombra e frescura
e fortemente ha trattenuto con le sue radici la terra!
ERA UN GRANDE ALBERO!
Peccato! Non c’è rispetto
per gli esseri viventi e per la Natura!
Ero sola sto a soffrire a sentir la sega…
E già soffrivo per la coincidenza della morte del mio uccellino Ciccio
trovato morto al mattino…
Un ALBERO in meno, un uccellino ‘in gabbia’ in meno 
e ci soffrivo perché la gabbia non la voglio per nessuno…
CICCIO era un dono fattomi incoscientemente 
ma un esserino che ho curato per 5 anni…

NON HO MAI AVUTO UNA BARCA

Non ho mai avuto una barca!
L’amico, poi morto,
l’aveva ma non mi ci ha mai invitata
forse non c’era posto per me.
La mia vita sempre così
mai un posto per me.
Il posto me lo sono preso, duro come la roccia
doloroso come i ricordi
ma è mio, non lo mollo.
Per resistere ho indossato l’abito di acciaio
corazzata combattente ho scritto nel mare 
il mio romanzo.
Anche tu mi negherai un posto, ma io ce l’ho già.

SALVAGUARDIAMOLA!

Nel silenzio verde,
danza la mia anima come le foglie,
sotto il cielo blu, la vita si svolge.
Ogni fiore è un canto di meraviglia,
ogni albero un raccontastorie,
salvaguardiamoli,
per un futuro che verrà.
Il fiume ci parla con la sua voce argentina, fresca e canterina
la montagna ci abbraccia in una vallata,
proteggiamo la terra, è la nostra casa.
Insieme, bellissima parola
custodiamo questo tesoro,
perché la natura è il nostro vero oro.

SPINE

Spine, spine sempre più fitte e pungenti
Eppure una piuma dal cuor leggero
Se ne sta lì in mezzo tranquilla
Così come la vita piena di spine
Si affronta con positività
Qualche graffio è già nel programma
trovare la luce anche in momenti oscuri,
vedere il mondo con uno sguardo luminoso
e affrontare il cammino con buonumore e positività.
L’insostenibile leggerezza dell’essere.

31/03/2025 0 commenti
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Eleonora Belbusti

da Impronte Poetiche 31/03/2025
scritto da Impronte Poetiche
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Eleonora Belbusti, 40 anni, è nata e cresciuta a Senigallia (AN) e ricopre con orgoglio il ruolo di madre di tre figli: Davide di 18 anni, Bianca di 13 anni e Maria Stella di 2 anni. Dopo aver completato gli studi tecnici e commerciali, dal 2004 lavora presso la BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI PERGOLA E CORINALDO, attualmente in qualità di Titolare di Filiale.
Nonostante il suo impegno professionale, affrontato con serietà e determinazione, e la sua vivace vita familiare, Eleonora non ha mai abbandonato la sua passione per la lettura, in particolare di romanzi e poesie. Questa passione l’ha portata, quasi per caso, a scoprire un amore per la scrittura.
Nel giugno 2022, Eleonora ha pubblicato il suo primo romanzo intitolato “I mari della Luna” con la casa editrice “Luoghi Interiori” di Città di Castello, selezionato tra le prime 20 opere al “Premio Letterario Città di Castello XV Edizione 2021”.
Ad ottobre 2023, la Casa Editrice Aletti ha pubblicato 15 dei suoi componimenti poetici in una raccolta antologica intitolata “Zéphyros”. Alcune delle sue poesie sono state anche selezionate in vari concorsi poetici e pubblicate da Edizioni Art Factory e Montedit.
Infine, nel giugno 2024, la sua raccolta di poesie intitolata “Farfalle addormentate” ha ricevuto il Premio Giuria al “Premio Letterario Internazionale Jacques Prévert 2024” ed è attualmente in pubblicazione dalla casa editrice “Luoghi Interiori”.

ALBERO

Rosso che abbagli
lo sguardo ammirato
di chi si perde
nella verticalità di generosi frutti
vegliati da un’alba di fiori.
Semi millenari,
fertili melodie silenziose,
creatori di vita, di pace e armonia,
di antidoti, sacri amuleti
ed estasianti colori.
Mani, come radici
affondano nel caldo ventre
d’una Terra in subbuglio,
teatro di perenni battaglie
e smisurate bellezze.
Linfa che scorre nelle verdi vene
e capelli di foglie agitati nel vento.
Nell’eterna saggezza cerco conforto,
muto la pelle in corteccia
e anch’io divengo
Albero

MARE

Profondo è il tuo respiro
nelle mie vene.
Culli incertezze
d’una vita in tempesta
con sublime moto perpetuo.
Onda amorosa che infrangi sul petto
le ansie di chi si crede amato.
Chiaro è il mio cercarti in ogni carezza.
Innata e sincera
la mia devozione
e ineluttabile appartenenza.
Ancestrale passione per ignoti orizzonti
raggiunti al lume d’un faro.
Osservo il lento divenire
e anch’io divengo
acqua, spuma, sale, vento
e gonfio le vele dei ricordi.
D’oro i riflessi sui miei capelli d’albe
è ciò che mi lasci quando ti lascio
e l’ universo tutto
sommessamente naufraga
nell’abisso della mia malinconia.

NON ANCORA

Non ancora,
Aspetta.
Non c’è tempo
per perdersi
nel buio,
nella bruma dell’inconscio,
nel destino da tracciare.

È ora,
sveglia.
Lacrimano mari
gli occhi semichiusi,
le mani
affondando 
in sabbie di lino.

NON FINIRA’ IL MONDO

Non finirà il mondo
oggi.
Finché potrò custodire,
tra le dita,
i sogni
di ciascuno di voi.
Finchè lo sguardo,
fisso sul destino,
non sceglierà di distrarsi.
Trema, si rivela,
danza tra aliti di vento.
Accesa
la fiamma,
luce di speranza.

Eleonora Belbusti – Papavero
31/03/2025 0 commenti
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Angela Andreozzi

da Impronte Poetiche 31/03/2025
scritto da Impronte Poetiche
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Angela Andreozzi, nasce a Vallo della Lucania (Sa). Si laurea presso la facoltà di Salerno in Lettere Moderne. Consegue varie specializzazioni e master. Dal ‘93 lavora nella scuola. È docente di lettere, presso la Scuola Secondaria di Primo Grado” A. Torre” della sua cittadina. Da sempre curiosa dalle nuove dinamiche della didattica, dei cambiamenti, inizia il suo percorso di ricerca che la porta a scrivere racconti, poesie con l’intento di voler dare un volto nuovo ai processi di apprendimento dei suoi giovani allievi, incuriosendoli ed appassionandoli allo studio con nuove e particolari metodologie.

Mare

Seduta sulla riva
a raccogliere ciò che resta di me.
Brandelli e cocci di momenti vissuti.
La luna paziente
accompagna i miei pensieri.
Le stelle danzano
illuminando i ricordi.
Paura di andare
da sola nel mondo.
Penso.
Il vento apre le porte del mio cuore:
avrò mai amore?
Respiro, respiro…
Guardo oltre,
sospiro.
Preziosi pensieri
affollano la mente.
Il mare scricchiola
davanti alla forza del mio amore.
Lo so,
un giorno
Vivrò!

Gelbison

Incantata, ammiro la vetta.
Mi attardo,
il tramonto invade, splende, irradia
sul monte s’aggrappa, lasciandomi senza fiato.
Zittisco.
Roccia rossastra
m’invita a pregare.
Cielo e pietra
si fondono insieme.
Li contemplo estasiata,
in silenzio pronuncio parole.
Una fonte l’attraversa, lo segna, lo spezza.
Mentre il sole mollemente si spegne
una croce s’accende, intorno è silenzio,
nel buio c’è solo profumo di vita notturna.
Mi perdo.
Lucido e vibrante il mio pensiero mi scuote.
Nubi spumose nascondono, agli occhi, la vetta
che spunta improvvisa sciogliendosi leggiadra
nel verde cangiante dei suoi alberi fitti.
Dipingo una magnifica tela con colori leggiadri
che sciolti nell’aria tersa raccontano storie del tempo dei tempi.
Contemplo estasiata l’immensità!
Tutto mi prende, cerco di non disturbare la natura assonnata e,
incantata ammiro la vita che scorre e lievita al sole
Sembra quasi di sentire i battiti, forti e lenti di un cuore che pulsa nella roccia
fredda e dura. Respiro pian piano, poi lentamente cresce. Si fa possente.
Tutto passa, tutto cambia
La mia vita si spezza, dispersa in mille granelli nel vento.

Amare

Essere è amare
Avere è stare
Amare il tempo
che dedico a te
Ti dono me stessa per tutta la vita,
tu resti con me, così l’hai condita.
Amare è andare.
Amare è tornare.
Amare è essere, senza tormento.
Amare è avere, senza un lamento.
Avere del tempo per donarlo a te
che non sai essere senza di me.
Amare è tutto? Che resta poi?
Ti dono la vita fanne che vuoi.
Aspetta un attimo, voglio guardarti
stai proprio certo di me puoi fidarti.
Ti giri stupito con l’occhio attento
sussurri parole con cuore contento.
Prendimi in braccio, questo è un evento
regalami il tuo tempo, al cento per cento.
Lacrime e noia spazzerò via,
stringimi a te fuggiamo via.

Le pieghe del mio cuore

Un cuore che batte tu mi hai rubato
dentro il mio cielo lo hai devastato.
La pelle e il sorriso un tempo felice
hai reso triste, grigia, infelice.
Muta la vita circondata di viola
senza più sole, senza parola.
Dopo un istante ti vedo planare
il corpo si riempie del tuo respirare.
Uno spicchio ti dono del mio pensare
che non sia veleno al tuo amare.
Fitti i sospiri son quasi spilli
entrano in me e sono cavilli.
Ti guardo rapita ma piango ancora
respiro speranze vorrei cambiarti 
senza piegarti.

31/03/2025 0 commenti
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Daniela Sannipoli

da Impronte Poetiche 30/03/2025
scritto da Impronte Poetiche
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Daniela Sannipoli insegna lingua e cultura spagnola nei licei ed è docente a contratto presso l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Si è perfezionata in DSA e lingue straniere presso l’Università Europea di Roma e come formatrice autobiografica presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Ha pubblicazioni scientifiche, di saggistica e letterarie. Ultimamente ha pubblicato il saggio La balada de Caperucita  come sguardo pedagogico sulla poesia di Federico García Lorca, per deComporre Edizioni, Gaeta, 2023. Nell’aprile del 2024 ha pubblicato  la sua terza raccolta poetica: Scheletri d’aria. Dialogo poetico sull’anoressia, per Atile Edizioni. È delegata culturale del Liceo Poético de Benidorm (Spagna).

AL MERCATO DEI FIORI

Tra cumuli di panni 
in cui sotterri 
gli stracci dei pensieri,
scorgi sulla sinistra 
le bancarelle dei fiori.
E senza un preventivo
di felicità
né monete
ti affidi
alla musica sgargiante
di quella festa
sotto al sole
che ha bocche di canto
per intonare il tuo nome.

DonnAutunno

Qualcuno ti ha pensato
foglia
che non cade davvero;
che d’oro veste strade 
dai fianchi resistenti.
Tra le dita
hai un pane fresco
e un sogno di zucca
ti chiama principessa.
L’aria aggiunge
balze di rubini
al melograno.
Se ti tingi di rosso
è per baciare.

IL SOGNO DELLA CORNIOLA

(A Marina Cvetaeva)

Essere rossa
e voler arrivare
a te
come un numero
in un sogno
predestinato.
Resistere 
all’onda dell’attesa
ed esserti anello,
promessa
di rive.
E nella roccia
dei tuoi giorni duri
avermi
come un rifugio
segreto
il sorriso nascosto
tra i rottami del cuore.

La pagella cucita

Pensi
sia ancora possibile
scrivere poesie con la polvere
in bocca
se le affidi al mare.
La scuola ti ha insegnato
sponde
dalla cruna dell’ago.
E col dolore cuci
ciò che ti resta
nella giacca senza
armadi.
Sei chiocciola 
senza casa,
la scuola della terra
è in fondo al mare.
Qualcuno ti sognerà
lontano,
mentre punge l’ago
sulla pelle avara.

30/03/2025 0 commenti
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Lisa Deodati

da Impronte Poetiche 30/03/2025
scritto da Impronte Poetiche
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Lisa Deodati, 53 anni, vive a Marmirolo in provincia di Mantova con la madre. Divorziata da molti anni e single da tre anni, ha un figlio di 30 anni. Lisa lavora come operaia in una fabbrica. Ha sempre amato leggere e scrivere, e ha una passione per la montagna e l’arte. Ringrazia per l’opportunità di fare parte di questo gruppo.

MONTAGNA

A te, maestosa ed imponente
fra tutto e tutti.
A te, che ti ricopri
di verde e poi di bianco.
A te montagna,
bellissima ed oscura
insieme.
Sei per me un rifugio
sicuro, dove tra le tue vette
ritrovo me stessa.

SPERANZA Dl LUCE

Sono così, schietto,
ma dopo il tuo addio un tornado
mi ha distrutto.
Mi sono chiuso dentro
un passato tormentato,
in questa città morta
ho perso il tuo saluto.
Nemmeno i soldi sono riusciti
ad alleviarmi il dolore,
mi ripetevi di stare zitto ma,
di fronte a tale cosa che sentivo mia,
mi sono illuso di noi.
Quanto avrei voluto che mi avessi
intimato STOP!
Partiamo, allontaniamoci da questo tempo assurdo
per trovare la pace.
Il mio amore ti curerà, ti renderà felice,
non fermarti nonostante il mio abbraccio,
ti stringerò così forte che la malattia
si dissolverà con la paura.
Ti imprimerò nella pelle la vita,
credimi è solo un arrivederci,
daremo la notizia a tutti,
il futuro non sarà più incerto,
con la forza dell’amore ritroveremo
il meglio di noi.

Umanità

Buongiorno umanità, come stai?
Ti ho vista precipitare
in un abisso, ma tranquilla,
in questa guerra senza armi,
troverai la forza di rinascere nuovamente.
Sei consapevole di essere d’oro?
Il sole che ci bacia al mattino,
la pace di un luogo verdeggiante
saranno in grado di curare la delusione
e l’amicizia ci regalerà
un sorriso diverso.
Il male col suo nero mantello
potrà travolgerci, ma con
serenità ritorneremo alle
nostre abitudini.
La famiglia volgerà di nuovo il viso
verso il sole, sarà per tutti un futuro limpido,
per sempre ti vorrò bene

30/03/2025 0 commenti
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Mario Ignarro

da Impronte Poetiche 30/03/2025
scritto da Impronte Poetiche
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Mario Ignarro, (Battipaglia. 02 novembre 1993) ex titolare forfettario, volontario Telethon e operaio edile, ultimogenito di cinque figli di Ignarro Carmine (1950) e di Cipullo Angela (1956), ha frequentato l’istituto comprensivo Costabile Carducci dal 2005 al 2008 e in seguito frequentò l’istituto alberghiero IPSSAR “R. Paolillo” dal 2008 al 2011 che ricevette la qualifica di sala e bar e lasciò gli studi e incominciò a lavorare nel mondo del lavoro fisso. Dopo due anni riprese gli studi a l’istituto scolastico paritario “Fabrizio De André” dal 2013 e 2014 che ricevette il diploma di ragioneria, e nel 2014 fece il corso di informatica alla SGE Form dove ricevette l’attestato di ECDL e continuo a lavorare nel edilizia. Nel 2022 partecipò al IV edizione di Dantebus dove fu scartato e fece parte come volontario con la Fondazione Telethon, nel 2023 partecipò alla V edizione di Dantebus che ricevette l’attestato di partecipazione e in seguito continuò a partecipare molti concorsi con Aletti Editore dove incominciò a far parte anche nelle antologie, nel 2024 continuò a partecipare altri concorsi sempre con Aletti Editore e partecipò al progetto del “Audiolibro – Le Perle” e al progetto del ”Docufilm”, tra qui ha partecipato al IV Premio Internazionale Dostoevskij che arrivato come finalista, tra qui ha partecipato a un concorso fotografico da l’istituto classico linguistico artistico audiovisivo multivisore “Ruggero Settimo” che ha ricevuto l’attestato e partecipazione, in seguito a partecipato alla VI Edizione di Dantebus che ricevette l’attestato di partecipazione e in seguito partecipò alla VI Edizione di Dantebus che ricevette l’attestato di partecipazione di fotografia ,e continua a lavorare nel edilizia con suo fratello, nell’estate del 2024 ha partecipato alla XVI Edizione del Concorso Festival di poesia – il Federiciano che. ricevette la pergamena di Menzione di Merito come poeta finalista e nel novembre del 2024 ha partecipato al II Concorso di Poesia di FiveTv, e tra qui sta partecipando la VII edizione di Dantebus sia di poesia e di fotografia e fa parte del progetto dell’associazione di promozione sociale “Impronte Poetiche APS” e continua a lavorare con suo fratello con l’edilizia. 

Tempo

In un tempo, che Tempo fosti amato,
Il tuo mal grado, l’amore che fu tra noi
Crebbe, giorno dopo giorno e te;
O mia lady, amavi la vita nella tua innocenza.
A cuor nudo, la tua innocenza,
Ti fece amore, dimostrandolo al tuo partner 
Egli fu, del tuo amor innocente;
Il tuo amor, con il tempo fruttò di prosperità.

Mio Amore

O Tu Mio Amore, te che fosti innamorata,
Te che fosti, un grande amore 
Il tuo cuore batteva forte, di amore;
Fosti, molto innamorata del tuo partner,
Che il tuo cuor, batteva forte forte.

O Tu Mio Amore, il tuo amor crebbe,
Il tuo cuor che batté, forte a l’infinita 
Il tuo amor, cresceva sempre di più;
Ed a cuor puro, l’amore che ebbi,
Che fu così, meraviglioso nella tua vita.

Er Core

Er Core, de ogni innamorati a cuor puro,
Che fosti, di amor ardito nei nostri cuor 
Egli, che il nostro amor a cuor in mano;
Dove quel amor ardito, venne trucidato,
Nei nostri cuori, Er core Er core d’amore.

Er Core, limpido puro come l’innocenza,
Dove a cuor nudo, quel mare azzurro 
Rinfrescava, nei nostri cuori innamorati;
In quelle onde, che rinfrescava il nostro amor.

Vicolo Cieco Maestrale

In vicolo cieco, dove fu un gran amore,
In quel amor maestrale, dove riscaldò 
I nostri cuori innamorati, che piano piano;
Crebbe sempre di più, e il nostro amore,
Fu un gran amor, dove ci fu il maestrale.

30/03/2025 0 commenti
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Giuseppa Corry Filomé 

da Impronte Poetiche 30/03/2025
scritto da Impronte Poetiche
Clicca per saperne di più su Giuseppa

Giuseppa Corry Filomè, è diplomata in Scenografia e Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Catania e Agrigento. La sua opera “Sostegno” del 1994 è esposta al Museo di Arte Contemporanea Ceramica di Gualdo Tadino (PG).
Le sue sillogi poetiche sono state inserite in diverse pubblicazioni singole e collettive. Tre delle sue poesie, “Insettoidi ossessi”, “Entità spettrali” e “Intravedere paesaggi”, sono state inserite nell’Enciclopedia di Poesia Contemporanea e hanno vinto il Premio Mario Luzi nel 2023.
Nel 2024, ha pubblicato la silloge poetica “Sbraitavi sottovoce” con Edizione La Rosa e il testo teatrale “Versi stralunati” nell’antologia “Percorsi letterari dal Golfo dei poeti Shelley e Byron”, presentata in anteprima alla Fiera del libro Frankfurt Buchmesse 2024. La sua silloge “Ma, tu dove sei?” è stata finalista nella Cinquina del Concorso Vivere e pubblicata da Chiocciola Edizioni nel 2024.
Giuseppa ha visto altre tre poesie, “Finestre estirpate”, “Quanti ancora?” e “Profumi semitici”, selezionate per il Premio Mario Luzi Enciclopedia Contemporanea Poesia 2025. La sua silloge “Mi hai stordito appieno” è stata inclusa in Capolavori Inversi di Grace Edizioni nel 2024, e “Inaspettati stupori” è stata pubblicata dalla Casa Editrice Cuscino di Stelle nel 2025.
Nel 2024, ha pubblicato l’audiolibro e il cartaceo “Non voglio più chimere”, una raccolta di poesie inserite in varie antologie, tramite self-publishing con Youcanprint. Inoltre, ha pubblicato un audiolibro con cinquanta poesie, recitate dal maestro Alessandro Quasimodo, dal titolo “Palestina Cristiana” con Aletti Editore nel 2024.

Città polverizzate

Città con muri sbriciolati
Impensabile che un tempo avevano protetto 
l’anima, il respiro di ogni casa.
Quando si consumerà questo massacro?
Quando si vedranno mattoni e cemento
Per ricostruire la tregua di ognuno.
Una tregua senza spranghe mentali.
Inzuppata solo di un bianco acceso brillante
quasi perlaceo.
Assaporare una tregua piena di canti.
Abbagliata da semplici incanti.
Una tregua che dia il via a occasioni,
avventure, imprevisti.
Sotterrando le fantasiose atrocità
che  dilaniano e strappano l’anima 
sottraendole
milioni di istanti di vita.

Poesia inserita nel libro: Premio Internazionale Il Tiburtino. Edizioni Aletti. 2024

Palestina Cristiana

Paesaggi tatuati nell’anima.                                          
Lunghe escursioni verso deserti tinteggiati dalla luce soffusa
di un’alba lunare palestinese.
Intravedo la scarpata, amata tante volte da Gesù
nella valle del Giordano oscurata dal crepuscolo
dalla Sua assenza.
Oggi percepisco il prodigio dello Spirito Santo. 
Mi sorregge alla sconsolata visione
di questa terra martoriata da millenni.
Senza il ripetersi di scenari turbolenti.                              
Prego per il loro desiderio 
di una  Alleanza di Pace fra i due Popoli.
Empatizzo con i loro sguardi,  limpidi e nebulosi. Li abbino
a oceani tempestosi in cui lo Spirito Santo- Soccorritore
accosta con armonia, Gesù. 
Finalmente, tutti comprendono.
Abbracciano la sua Offerta. 
Donata a tutti noi cristiani, copti,
sunniti, buddisti, indù, ortodossi,
ebrei, anglicani, cattolici, sciiti,
protestanti, evangelici, armeni,
atei. 
Organuli cellulari della stessa Famiglia Umana.

Poesia inserita nell’antologia Tutti i santi.  Edizioni  Penna d’autore. 2024 

Smeralda Alcantara

Al tuo ruvido profumo di terra bagnata.
Mi accendo del tuo profumo di erba appena tagliata.
Dei tuoi rami nodosi, che prudentemente
mi fanno planare su giardini siculi
profumati di fogliame di arance e limoni.
Stasera, ho nostalgia, dell’insopportabile
tocco del tuo viso ispido.
Della tua voce stonata – scontrosa.
Ho nostalgia dei tuo sguardo ribelle
Da un insolito verde sotto bosco.
Ho nostalgia dei tuoi appetiti improvvisi di cipolle caramellate.
Confusa, turbata.  Mi annego in ricordi
balsamici incantati sfumati in aromi di mentolo.
Travolta in cascate rocciose dalla venatura smeralda.
Del canyon basaltico di Alcantara.
Resto in attesa delle tue estemporanee
steccate da baritono.
Il tutto sospeso tra
aurore inesistenti
e decantati crepuscoli lunari.
Uffa, con queste nostalgie triturate
Polverizzate
Scontate
Rabberciate                                                                                                    
Uffa!
Quando approderai – attraccherai – sbarcherai?
Salperai verso i nostri balsamici luoghi?

Inserita Agenda  “Luoghi della Bellezza 2025”  LuoghInteriori Editore

SOGNARE MIRTILLI NERI E ROSSI

Voglia di sognarti.
Per offrirti 
la mia gerla  piena di mirtilli neri e rossi.
Risentire 
le tue monotone storie cimbriche.
Di come i tuoi genitori creavano il carbone.
Sugli aspri verdi monti Lessini.
Desiderio di sognarti almeno per un po’. 
Per riascoltare i tuoi nostalgici 
cori dei Teutoni sconfitti da consoli romani.
Tutto è precipitato?
Come quel nido di pulcini cannaioli.
Passerotti o fringuelli.
Dai beccucci esigenti.                                                                                                                             
Tutti sfrattati dai loro nidi dalle mamme cuculo.
Quanti parassiti-cuculo
hanno  sfrattato, anche 
i nostri desideri?
Sogni nudi da dogmi e pregiudizi.
Le nostre uova colorate.
Gli embrioni da tuorlo ancora intatti.
Li hanno buttati tutti giù.
In un nano secondo
siamo precipitati nel vuoto
da rami troppo tossici –  ipocriti – autocrati.                                                                                               
Non t’incontrerò mai più?     

–Poesia finalista al Premio letterario dell’Associazione SWANBOOK

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Impronte Poetiche

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Impronte Poetiche è un’associazione di promozione sociale senza fini di lucro, nata a Salerno nel 2021 su iniziativa di Maria Concetta Dragonetto, che ne è l’attuale Presidente. L’intento dell’associazione è di seminare polline poetico nel mondo con attacchi di arte poetica e artistica, con uno sguardo attento all’ambiente che ci circonda, per sensibilizzare le nuove generazioni (e non solo) alla poesia edita ed inedita. Tantissimi i progetti realizzati nel corso del 2022: Spesa Sospesa Poetica, il Contest “Verde Poesia!”, il Progetto Calamità Poetiche, l’Isola Verde Poetica Centrale della Solidarietà, Befana Poetica, l’Eco Calendario Magnetico e molto altro ancora. Dal 2026 molte saranno le novità: Giochi Poetici, I Fiori di Cappero, Life e Poetry Coaching, Rete di Ambasciatori Poetici Regionali, collaborazioni con Festival e Fondazioni Poetiche.

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MARIA CONCETTA DRAGONETTO è nata a Salerno. Dal 2016 si è attivata in progetti che legano l'arte al sociale promuovendo poeti ed artisti emergenti e favorendo attività green, legate alla scrittura e all’ecologia. Ha curato la silloge poetica di Carnale, gocce poetiche di eros (Marotta & Cafiero 2019). Nel 2020 pubblica la raccolta di poesie Della Terra e dell'Amore edita da Homo Scrivens.

Dal 2021 porta avanti il progetto Impronte Poetiche, è coordinatrice del Progetto Spesa Sospesa Poetica, Ambasciatrice Poetica Festival Libro Aperto, Ideatrice Eco-Calendario Magnetico Verde Poesia.

Dal 2021 Life e Poetry Coach iscritta a ICF Italia e Assessor di Intelligenza Emotiva EQ Six Seconds.

Laureata in Valutazione e Controllo Ambientale, ha iniziato prima a lavorare nella progettazione e comunicazione ambientale e da oltre 15 anni è nel settore del riciclo con il CONAI.

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