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Corinna Miglio

da Impronte Poetiche 27/04/2025
scritto da Impronte Poetiche

Corinna Miglio è nata a Roma il 27 giugno 1986. 
Dopo aver conseguito il diploma presso l’Istituto “G. De Sanctis”, ha proseguito i suoi studi nell’ambito del turismo e delle scienze umanistiche, frequentando l’Istituto Europeo per il Turismo (UET) e laureandosi successivamente in Scienze del Turismo, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia  “La Sapienza” di Roma (Tesi di Laurea “Museo Arti XXI Secolo” (MAXXI)   
Dal 2015 ha collaborato con POE di R. Alfieri, occupandosi di segreteria e marketing per attività di outdoor training e formazione. In precedenza ha lavorato allo sviluppo di progetti per Project Outdoor Education, indi alla Credingest come addetta alle informazioni turistiche per l’Ente Spagnolo per il Turismo a Piazza di Spagna, Roma.
Appassionata di fotografia (Nikon S9300 e Canon IXSUS 220 HS) e cinema amatoriale (Sony digitale HDR), Corinna ha anche coadiuvato il padre documentarista, con interviste volanti in Campidoglio ed altrove. Ama la natura, si interessa di ecologia e nutrizionismo, ed è sempre pronta a mettersi in cammino come guida. Le competenze informatiche completano il suo profilo dinamico e curioso. 
Corinna ama imparare, esplorare e costruire nuovi progetti con entusiasmo e creatività.

Papavero Farfalla
Dopo la tempesta
Più che una acquazzone, una tempesta. Per la verità, al mattino, dai vetri si poteva scorgere una parodia di sole, timido, indeciso, come temesse già  di perdere l’impari battaglia con Giove Pluvio. E infatti, quasi d’improvviso, sarà stato un complotto di nuvole, pioggia e vento a catinelle. Sembrava l’inizio del secondo Diluvio Universale ma, per fortuna, durò pochi minuti, così le persone poterono uscire dai negozi e dai portoni dove si erano rifugiati. Cos’era stato uno scherzo?.
Una volta cessato di piovere, la mia amica ed io avevamo imboccato la Via Flaminia e, arrivati di fronte all’Auditorium  Parco della Musica, ci infilammo in un “baretto” dove rifocillarci. Ma una volta messo il becco fuori, ci si presentò una spettacolo che sembrava allestito da uno scenografo: una specie di  “visione aperta al pubblico”, difficile da descrivere: la sensazione d’insieme (la fantasia a volte mette le ali) era di trovarsi davanti ad un gigantesco dipinto ad acquarello ancora fresco di pennello e l’asfalto ancora fradicio, sembrava riemerso da un mare caduto dal cielo. Ma quello che non poteva sfuggire alla nostra (fervida?) immaginazione era lo spettacolo delle tante pozzanghere su un asfalto che sembrava, anzi era ”lucidato” come se la punta di un fulmine avesse passato la cera. Decine, centinaia di foglie, prima strappate a forza dai rami poi, prima di afflosciarsi in terra e morire, costrette dalle ultime folate di vento ad una danza circolare, sorta di girotondo di breve durata. Poi la sorpresa finale, una visione che ci mozzò il fiato: un enorme gatto bianco con tanto di occhi naso e bocca, comodamente sdraiato sulla sinistra, era stato disegnato dal riflesso della luce sull’acqua di una pozza. Eravamo stupefatte, divertite, ma quando ci accorgemmo che la parte destra del gattone mostrava anche un chiaro e inquietante profilo di uomo, bianco come di mummia, alzammo precipitosamente i tacchi.

(più tardi tornammo per la foto). 
Eclisse totale di Sole – 11 Agosto 1999, Visibile in tutta Europa e in parte dell’Asia –
foto scattata Corinna con il supporto del papà Gianfranco Miglio a Honfleur (Normandia)
La diversita è un valore – Lago di Garda –
Vogliono simbolicamente dimostrare che tutte le razze umane (e in certi casi anche animali), possono e debbono andare d’accordo, indipendentemente dal colore della pelle, dall’aspetto e, in questo caso, dal colore delle penne.
Corinna Miglio
Ultima nevicata a Roma
Sinfonia di colori
Roma, alla ricerca di un Monet

Vetrata casa civette
All’interno del gigantesco complesso di villa Torlonia (via Nomentana, Roma), l’edificio certamente più caratteristico è la Casina delle Civette, sede dal 1997 di uno specialissimo museo dedicato alla vetrata artistica. La Casina, riaperta dopo quattro anni di restauro, propone al visitatore il suo miscuglio di stili, dal medievaleggiante al liberty, tanto da sembrare, a seconda del punto di vista, una chiesa, un castello, un cottage di campagna. Le vetrate, frutto della collaborazione di bravi artisti coordinati e diretti dal Maestro vetraio Cesare Pacchiarini, vennero installate tra il 1908 e il 1930: esse costituiscono un “unicum” nel panorama artistico internazionale. Il  laboratorio si afferma inizialmente per la lavorazione di vetrate semplici, per poi evolversi fino a raggiungere livelli elevatissimi di raffinatezza. Ne è un esempio la VETRATA DELLE ROSE E DELLE FARFALLE (v. le due foto), nella quale i vetri bombati sono utilizzati per conferire profondità alle ali delle farfalle, quasi a voler accennare al movimento di questi animali in volo. 
Corinna Miglio

Foglie
Doppio sguardo
Ovatta
Al Cotone
Questo è il gatto che più ho amato. Sembrava un batuffolo di cotone, per cui gli misi il nome OVATTA. Era il gatto di casa, ma crescendo, cominciò a uscire dopo che, dai vetri della finestra, aveva notato che all’esterno gironzolavano gatti felici. Abitavamo in campagna, a due passi dalla città: Ovatta preso da curiosità iniziò a scappare di casa per tornare al mattino, o meglio a pranzo, mangiava moltissimo dopodiché si accoccolava nella sua lussuosa cuccia. Diciamo che era a “mezza pensione”, o forse considerava la nostra casa un B.& B… Era bellissimo, furbo e un pochino prepotente. Fu per questo che diventò in breve tempo il Boss di una banda di gatti, 6 o 7, che non dava scampo a topi, lucertole e simili, a volte sconfinando in alcuni villini della zona, combinando guai. Sarà anche per queste scorribande che gli cambiammo nome, soprannominandolo AL COTONE, con chiaro riferimento ad Al Capone. Purtroppo morì azzannato da due cani.
Corinna Miglio 
27/04/2025 0 commenti
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Nicola Laiso

da Impronte Poetiche 02/04/2025
scritto da Impronte Poetiche

La poesia è sempre luogo fertile: da cui prendere slancio, in cui trovare o rivivere le proprie esperienze anche interiori; trovando conforto nei tempi guasti della vita e del cuore.

Clicca per saperne di più su Nicola

Nicola Laiso, conosciuto artisticamente come nicoLa, è nato a Napoli il 14 aprile 1967. Ha coltivato fin dall’infanzia la passione per la poesia, ispirato dall’ascolto delle opere dei Grandi Maestri Italiani del ‘900. La sua produzione poetica, in napoletano e italiano, ha attraversato diverse fasi. Oggi, con estrema cura fotografica, coglie emozioni dalla realtà e dalla dimensione interiore.

Ha partecipato a numerosi concorsi letterari, tra cui:
• il Trofeo Penna d’Autore – sezione I Maestri
• Il Federiciano
• Concorso di Poesie della Religione Cristiana
• Contest “Verde Poesia!”
• Panchine in Versi e Attacchi Poetici

Nicola ha ottenuto diverse menzioni d’onore, tra cui:
• al 2° Concorso di Poesie della Religione Cristiana con “Quante gemme in questa corona”
• al 25° e 26° Trofeo Penna d’Autore con “l’Amore ci fa sentire Vivi” e “L’Amore”
• finalista del XV Concorso Internazionale Il Federiciano con “L’ultimo bacio”

È stato vincitore in diversi contest, tra cui:
• la Capsula del Tempo, un progetto del Comune di Salerno, in cui una sua opera è stata inserita in un archivio digitale che sarà aperto tra 50 anni a beneficio dei posteri.
• Siamo Tutti Poeti Sospesi 2021, contribuendo con un’immagine e un testo poetico al progetto “Spesa Sospesa poetica” per la raccolta di fondi e alimenti durante il lockdown

Gli alberi

d’estate, indossano
la loro livrea più bella
così di giorno,
alla luce del sole,
splendono e brillano sempre
nei loro mille colori
e nelle tante sfumature di verde!

Più tardi si cambiano d’abito,
indossando colori vivaci
rossi o dorati, ma sempre sgargianti,
specchiandosi nei laghi
prima d’uscire, verso sera,
con un rosso tramonto…
d’autunno!

L’Amore ci fa sentire Vivi!

Tutta l’esistenza si gioca
in un delicato equilibrio
tra l’immensa astrattezza

di ciò che non si tocca,
dei sogni, dell’interiorità,
di ciò che ci fa felici…

e la stupenda concretezza
di ciò che si può toccare
e tenere tra le mani…

Forse ‘la via’
che tende alla saggezza, in questa Vita
trova concretezza nell’Amore!

Una ‘dimensione’
in cui ci sembra di toccare
i nostri Sogni…

in cui Emozioni e Sensazioni
diventano concrete, reali 
palpabili… con le nostre mani,

per ciò che sentiamo, viviamo,
e sperimentiamo
mentre Amiamo! 

Perciò l’Amore,
non solo ci risveglia il cuore,
ma ci fa sentire… Vivi!

La Verità

La Verità, pian piano
prima o poi torna a galla! 

Come bolle d’aria 
che salgono dal fondo del mare, 
che prima o poi emergono
e tendono a scoppiare! 

Nulla gli può impedire
di ritrovare la propria natura. 
Nulla gli può impedire 
di ricongiungersi con l’aria!

Così è anche per la Verità: 
nulla la può fermare! 

Nulla le può impedire di risalire
di emergere… 
per collegarsi, instancabilmente 
agli altri spezzoni di Verità 

rimasti sospesi… 
ma solo a metà! 

Nuova Emozione… 

– La Bellezza della Poesia –

La parola
l’espressione 
è ciò che porta fuori l’Emozione

La rende trasmissibile
percepita,
così donandole nuova vita!

La fa passare di bocca in bocca 
di cuore in cuore,
generando così nuova Emozione!

Volare e Sognare…
a un passo da te

Lasciarsi andare 
librarsi nell’aria 
sollevarsi…

com’è andare
sopra a un’altalena

E sentire il vento in faccia 
e spingersi sempre più su
per provare l’ebbrezza…

E dopo aver sfiorato 
il cielo con un dito 
lasciarsi andare!

E provare a raggiungere 
l’altro che, lì accanto a te  
come te prova a sognare, 

su un’altra altalena 
a un passo da te!

Vorrei rinascere 
approfittando della Primavera 

Vorrei imitare i fiori 
che pazientemente 
si lasciano alle spalle freddo e gelo

e vivono il presente
godendosi la propria fioritura

Vorrei vestirmi di colore e di bellezza, 
come un giorno di sole 
che tutti salutano con un sorriso 

mentre gli occhi affondano 
in un cielo senza fine 

Vorrei spogliarmi dei pomeriggi grigi 
dei pensieri oscuri, delle mancanze 
che hanno offuscato il cuore 

Riprendermi la vita e germogliare, 
come un filo d’erba 

come un papavero solitario 
spontaneo e impertinente, eppure 
così essenziale a stemperare 
la monotonia del grano

Vorrei sentirmi 
come una primavera soleggiata, 

una stagione che ci riporta 
istintivamente alle margherite,
al profumo alla bellezza… 
alla Vita!

02/04/2025 0 commenti
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Eleonora Mazzaferro

da Impronte Poetiche 01/04/2025
scritto da Impronte Poetiche
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Artista eclettico, ceramista, presepista e poeta.
Counselor in Arteterapia, tiene corsi di Arteterapia Emozionale ed Espressiva
Dopo aver sperimentato ogni forma di tecnica pittorica, oggi viene definita “L’artista che dipinge su rete”
Ha partecipato a diverse mostre di pittura in regione e fuori regione, a varie collettive in diversi gruppi artistici ed a svariate mostre “personali”. 
Fa parte del gruppo “Amici dell’Arte”, dell’Ass. Lasecondaluna, dell’Associazione Kunst Grenzen-Arte di Frontiera, ha fatto parte del gruppo delle artiste dell’Associazione FIDAPA 
Scrive poesie e racconti. Diversi pubblicati negli annuali dell’Associazione “Il carro delle Muse” (Premio Letterario Internazionale) ed alcuni dell’Associazione “Rosso Veneziano”. Fa parte del direttivo dell’Associazione letteraria “Lettera7”. All’attivo diverse premiazioni e pubblicazioni su territorio nazionale.
Quale presepista è iscritta al gruppo “Amici del Presepe” di Laives (Bz) con all’attivo diverse mostre collettive ed una personale.
Quale ceramista ha tenuto un corso sul Kintsugi ed fatto una mostra in abbinamento pittura/ceramica “Venti d’Oriente” tenutasi a Laives

FERITA

S’erge da secoli
in tutta
la sua imponenza.

Fra le rocce brunite
si rincorron
saltellanti stambecchi.

In un tempo impreciso,
salgon per erti sentieri,
tracce inusuali.

Dapprima in solitaria,
poi come cavallette impazzite.
L’assalto è iniziato.

Il lamento del vento
da voce
alla montagna ferita.

Apre una crepa
l’uomo dal cuore di ghiaccio,
e la montagna…piange.

L’ALBERO SACRO

(secondo i Nativi americani)

Affonda le radici
nella madre terra,
attingendo da essa
il potere della vita.

I rami e le foglie
si staglian verso il cielo
per assorbirne la luce,
nutrimento spirituale.

Sull’albero sacro sale lo sciamano
e al suono del tamburo,
come in una visione,
entra in collegamento con gli spiriti.

Sotto le fronde un canto rituale
per cercare guarigione, saggezza, potenza,
traendo dall’albero il flusso vitale
che porta la pace interiore.

Una potente guida,
lungo il cammino della vita,
seguendo i ritmi delle stagioni,
in perfetta simbiosi con la natura.

Assorbire la forza emanata dal “saggio fratello”.
Un mondo spirituale ricco e profondo,
aspirando l’energia della terra e del cielo,
all’interno di un ordine cosmico.

MI PIACE INDUGIARE

Mi piace indugiare
nelle memorie sopite,
varcare i confini del cielo
e riprendere il rapporto con la natura.

Perdermi nell’oceano delle emozioni,
osservando con insolito piacere,
una lucertola
che saetta sul muro soleggiato.

Udir tra le fronde,
con ritrovata meraviglia,
un frullo d’ali,
fruscio quasi impercettibile.

Occhi mirano in estasi
erbe spontanee che passano inosservate,
sfumature di colori che
punteggiano prati e fiancheggiano strade.

Il gorgoglìo del ruscello
placa la prolungata inquietudine,
il ronzio dell’ape
suscita uno spazio emotivo.

Perdo la cognizione del tempo.
Sotto pini sferzati dal vento,
ridefinisco significati e mi abbandono,
pensieri alati che permetton di volare.

UNA ROSA BLU

Si muove con animo sinuoso
quando sussurra il vento.
Simbolo di mistero,
mediatrice fra l’uomo e la natura.

Il suo colore non è fenomeno fisico,
non soddisfa un bisogno materiale.
La condizione mentale ed emotiva,
ne altera la sua percezione.

A chi donerò una rosa blu?

Al talento inventivo,
comunione spirituale con l’artista.
Allo spirito tempestoso,
un alone magico di calma ed equilibrio.

All’animo inquieto,
evocatrice di spiritualità.
Alla società intrisa d’egoismo,
pregno significato d’armonia.

La vita sembra naufragare,
gioca con l’incanto.
Vivi il momento presente,
assapora il dono di una rosa blu.

01/04/2025 0 commenti
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Massimiliano Aci

da Impronte Poetiche 31/03/2025
scritto da Impronte Poetiche
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Massimiliano Aci, a tredici anni inizia il suo cammino letterario con la scoperta dell’Ermetismo ungarettiano. Nel corso degli anni fa suo anche il pensiero di Eraclito, Nietzsche, la corrente dell’Estetismo dannunziano e la figura del poeta “Vate” che lo porterà alla realizzazione di una prima silloge, Animi Neri, riservata a pochi intimi. A ventuno anni pubblica la sua prima raccolta di poesie per la Lupo Edizioni dal titolo Il verso della militanza, insieme ad Alessandro Vigliani. Poco dopo, con Daniela Abate e Livio Mario Cortese, arriva alla sua seconda pubblicazione, Dove il fuoco scorre: poesia a tre voci. Giunge poi, al suo terzo libro, “nessun dolore”, fatica costata cinque anni, in cui ha racchiuso esperienze personali, lotta sociale, ribellione verso un mondo massificato e soprattutto lotta contro noi stessi, dove le poesie sono state accompagnate da 29 illustrazioni e quadri.
È stato vincitore dei concorsi poetici “Carlo Labisi” e “Siamo Tutti Poeti Sospesi”.

Casa

Terra mia 
Danza lenta tra le urla 
Avvelenata 

Il mare jonico s’incanta 
Trascina tra la lava 
Il nero vulcano 
Che sospira e si eleva 

Culla d’oro dove 
Tutto nasce 
Panteistico e materiale 

Uomo 
Tu cancro naturale 
Di sikuli e sikani immondo 

Triskele memoria 
Di ricordi e di orgoglio 

Resisti e soffri 
Contempli e vinci 
Regine e Re 
La mia terra è vita

Terremoto di Menzogne

Sussulta la terra
costruita con finto sudore
rinata con sangue di plastica

Scuote l’anima
di chi non si dà pace
per chi ancora c’è solo vuoto

Melodia di parole incompresse
inascoltate
vogliono la loro terra
Reclamarla
Viverla

DENTRO

Essenza dinamica 
Nell’illusione della ragione 
Che coltiva terreni marci

Si muove lenta 
La consapevolezza del torto 
In cui lo stolto e contento 
Di vivere secondo le regole dell’uno 

Amara è la sentenza
La dannazione è Regina 
Essere se stessi è Vita 

SIAMO E SAREMO

Mangio la mela 
Dell’albero della coerenza
Nel peccato divora
La coscienza della dannazione

Condannato sia 
Chi vive e avanza 
Con il buio della ragione 
Con la sua vera essenza

31/03/2025 0 commenti
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Michele Bruno

da Impronte Poetiche 31/03/2025
scritto da Impronte Poetiche
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Michele Bruno, nato ad Altamura, ha 63 anni e lavora in banca come consulente finanziario. Il suo lavoro, straordinariamente dinamico, richiede un continuo aggiornamento sulle dinamiche dei mercati e l’interazione con una clientela proattiva. Questa esperienza gli ha permesso di comprendere il fenomeno della globalizzazione e di sviluppare un profondo senso etico e di rispetto nelle relazioni con i clienti.
Fin dall’adolescenza, Michele ha praticato attività sportive e attualmente si cimenta nella disciplina del triathlon. Ama lo sport perché lo ha aiutato a gestire la complessità della vita e a trovare soluzioni ai problemi quotidiani.
Da circa 5 anni, Michele scrive poesie che gli permettono di esprimere le sue emozioni. Alcune delle sue poesie sono state pubblicate in diverse antologie, anche se non ha ancora pubblicato una silloge personale.

Un figlio mai nato

Un segreto di lungo corso 
Che vorrei eclissare nell’oblio
si cela negli anfratti del cuore,
brucia nell’anima
come le fiamme dell’inferno,
dipinge con le lacrime sul volto
un ricordo da cancellare
che non è dato ignorare.
Bussa alla porta della coscienza
come una tempesta senza fine,
quel segreto è una ferita che non si è mai chiusa,
un nodo che non si è mai sciolto
e a nulla è valso chiedere perdono.
Nel grembo
pulsava la vita
di un bocciolo
che doveva germogliare,
la paura vinse il coraggio
spenta fu la fiamma della vita,
i rimorsi ancor inseguono la malinconia.
Come stracci che danzano appesi al vento
sul filo dell’invisibile
restano
storie da raccontare
parole mai dette
un pugno chiuso che nulla stringe
e una mano aperta
che raccoglie solo il silenzio.

Ritornerò a cercati 

Allontanerò le ombre
e soffierò il vento
sulla polvere che copre
lustri ricordi.
Proverò ad ascoltare
i tuoi passi silenziosi
vissuti nel torpore delle tue attese
nelle ore prima dell’alba.
Proverò a catturarti
in un sogno 
ad accorciare le distanze 
con un’emozione
e ritornerò a cercarti, madre
nei giorni che vivesti nella solitudine
e con i versi rubati all’Espero deserto
porterò un po’ di sollievo
alla tua mancanza 
con il cuore pronto 
a cogliere ogni sfumatura
del tuo antico amore.

Estate

La mia mente brama
il mio cuore scalpita
in attesa dell’aurora,
due ore di lieto fresco
saranno accolte dal mio volto
tra discese ardite e risalite
pedalando nella quiete della campagna,
ammirando le spighe di grano
che sonnolente ergono verso i primi raggi,
tra gli scorci che i boschi regalano 
prima che il sol si elevi.

In alto ne cielo
un falco Grillaio saluta l’alba.

Al rientro inizia la routine quotidiana,
Ma   non   per   me,
l’adrenalina si è sfamata di fresco,
di leggerezza, di spensieratezza,
nel cuore nutro libertà e amore.

31/03/2025 0 commenti
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Stefania Natali

da Impronte Poetiche 31/03/2025
scritto da Impronte Poetiche
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Stefania Natali, nata a Perugia, ha vissuto tra Marche e Umbria. Ragioniera e Laureata in Scienze Politiche, ha lavorato presso due società di medio/grandi dimensioni e ora svolge attività professionale. Ha sempre amato la lettura e la storia. Vive in campagna e solo di recente ha sperimentato la scrittura, trovandola una piacevole fonte di benessere. Ha pubblicato due brevi racconti in raccolte RUDIS Edizioni e ha ricevuto attestati di riconoscimento per tre poesie nei concorsi Premio Internazionale “Alda Merini”, Concorso Letterario Argentario “Premio Caravaggio” e Premio Internazionale “Michelangelo Buonarroti”.

Gli occhi del mare

Il mare
sconfinato azzurro così infinito per l’occhio umano.
Il tuo odore e la tua energia,
le tue particelle son nell’aria,
le respiriamo e son dentro di noi.
Ci avvolgi e magicamente ci attrai.
Chi vive a te vicino è da te pervaso,
chi vive a te vicino ti ha dentro di sé
ed ha uno sguardo che a noi rimanda il tuo piacevole riflesso.
Sogno di avere, un giorno, quegli occhi sereni e più puri,
col riflesso del mare,
ma tu sei così lontano, troppo lontano…
Quando posso corro da te,
eppur ti temo,
è amor con riverenza,
di chi china il capo davanti a tanto potere e maestà.

Risveglio autunnale

Mi sveglio, ti vedo e mi incupisco.
Eh sì, tu non mi piaci.
Esco e mi avvolgi.
Non posso fuggire, mi hai già circondata.
Freddo umido penetra le mie ossa,
il tuo odore è un misto di fumo e di marcio.
Faticano i miei occhi a distinguer ciò che è noto,
persino i rumori mi giungon più cupi e smorzati.
La tua eterea pesantezza mi fermo ad ammirar:
dall’alto del paesello assolato,
laggiù nella valle,
la soffice nuvola.
Sei la nebbia?
Or mi sembri dolcissimo zucchero filato.

La facciata

La facciata così importante!
Baluardo a difesa, immagine bella,
conforme e rassicurante.
In realtà oscena maschera lugubre,
la più brutta maschera di tragedia greca.
Sorrisi adattati, comportamenti confacenti, generosità ostentata.
E lì dietro la verità.
Quanto egoismo, superbia, invidia 
e poi ancora rancore, viltà, frustrazione…
Lontan da me i lodati e amati dal paese tutto,
col cuore abbraccio i malvoluti,
nudi e fragili son loro gli eroi più forti da cui nulla hai da temere.

Lo sguardo

Alziam lo sguardo, occhi vivi, sinceri e sicuri,
siam più belli, più lievi col nasino in su!
Miriam in alto, per non soccombere alla forza di gravità.
E’ così pesante ciò che ci circonda,
in tanti voglion caricar fardelli sulla nostra schiena.
Non perdiam tempo, 
non ci facciam spingere a terra, 
non ci curiam di loro!
Noi siam diversi e non ci trascineranno in rancori,
semplicemente,
come alberi nel bosco,
cerchiam la luce più in alto, cresciamo e guardiamo in su.

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Anna De Rosa

da Impronte Poetiche 31/03/2025
scritto da Impronte Poetiche

Dice Anna De Rosa… La passione per l’arte è potente, è l’unica ragione di vita; ma la passione per l’arte rappresenta un peso economico per la famiglia.
Scrive in stile: amaro e disincantato, in cui non c’è spazio per la speranza e l’auto-commiserazione, ma carico di passione e umorismo, cinismo e sarcasmo.

Clicca per saperne di più su Anna

Scrittrice, poetessa, sceneggiatrice, giornalista, pittrice, nasce e vive a Salerno, città che a lei ha negato una vita serena. Infatti mentre per Alfonso Gatto “Salerno è rima d’eterno” per Anna fa rima con “inferno”. Lei trova la forza a 360° nella creatività in cui, come una Fenice, rinasce sempre, lotta e vive affidando alla poesia, alla scrittura, è giornalista e soprattutto alla pittura la sua disponibilità all’incontro e al dialogo. Ama il cinema, si definisce cinefila e cinofila in passato ha curato la programmazione di un cinema storico di Salerno, ha scritto sceneggiature insieme ai figli (alcune già divenute video) dimostrando così di essere una persona che vive la vita pienamente senza fare la vittima. Sue poesie e testi sono presenti in antologie e riviste letterarie.
“Comunico creativamente” da quando ero piccola, sono una creativa, ho fantasia, ho fatto tante “cose” nonostante l’aver vissuto una vita contraria alla mia felicità!… Non mi piego, né lascio perdere, dopo anni di lotta aperta per far capire alla parte del mondo che per me più importante dell’aria, del pane, è necessaria l’Arte, la Cultura, la Creatività… Ora sono in quella fase di BASTA CUBITALE. Le pallottole rimbalzano sulla mia pelle-guscio di tartaruga. Vivo, sopravvivo, ma a modo mio Mi rompe anche dare spiegazioni, ho fatto, scritto e pubblicato 11 libri, dipinto quadri e murales, organizzato eventi di successo e il mio curriculum straborda, è biografia ormai. Io sono una creativa, lasciatemi fare l’artista e potrò donarvi emozioni

I nostri amici alberi

Oggi hanno abbattuto un albero.
Hanno detto che era malato!
Un malato non ha diritto di cura?
In onore all’albero di verde mi sono vestita! Con un po di marrone…
Spero di non essere abbattuta!!!
Con semplicioneria
gli amministratori abbattono
invece di prevenire
invece di amare
in fondo amore fa rima con errore!
Quell’albero secolare non udirà più 
le grida festose dei bimbi 
all’entrata e all’uscita di scuola!
Ne ha seguito la crescita di tanti 
e ora sono quelli che vengono a prendere i figli
o forse quell’amministratore che l’ha fatto abbattere!
Ha fatto ombra, ha dato ombra e frescura
e fortemente ha trattenuto con le sue radici la terra!
ERA UN GRANDE ALBERO!
Peccato! Non c’è rispetto
per gli esseri viventi e per la Natura!
Ero sola sto a soffrire a sentir la sega…
E già soffrivo per la coincidenza della morte del mio uccellino Ciccio
trovato morto al mattino…
Un ALBERO in meno, un uccellino ‘in gabbia’ in meno 
e ci soffrivo perché la gabbia non la voglio per nessuno…
CICCIO era un dono fattomi incoscientemente 
ma un esserino che ho curato per 5 anni…

NON HO MAI AVUTO UNA BARCA

Non ho mai avuto una barca!
L’amico, poi morto,
l’aveva ma non mi ci ha mai invitata
forse non c’era posto per me.
La mia vita sempre così
mai un posto per me.
Il posto me lo sono preso, duro come la roccia
doloroso come i ricordi
ma è mio, non lo mollo.
Per resistere ho indossato l’abito di acciaio
corazzata combattente ho scritto nel mare 
il mio romanzo.
Anche tu mi negherai un posto, ma io ce l’ho già.

SALVAGUARDIAMOLA!

Nel silenzio verde,
danza la mia anima come le foglie,
sotto il cielo blu, la vita si svolge.
Ogni fiore è un canto di meraviglia,
ogni albero un raccontastorie,
salvaguardiamoli,
per un futuro che verrà.
Il fiume ci parla con la sua voce argentina, fresca e canterina
la montagna ci abbraccia in una vallata,
proteggiamo la terra, è la nostra casa.
Insieme, bellissima parola
custodiamo questo tesoro,
perché la natura è il nostro vero oro.

SPINE

Spine, spine sempre più fitte e pungenti
Eppure una piuma dal cuor leggero
Se ne sta lì in mezzo tranquilla
Così come la vita piena di spine
Si affronta con positività
Qualche graffio è già nel programma
trovare la luce anche in momenti oscuri,
vedere il mondo con uno sguardo luminoso
e affrontare il cammino con buonumore e positività.
L’insostenibile leggerezza dell’essere.

31/03/2025 0 commenti
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Eleonora Belbusti

da Impronte Poetiche 31/03/2025
scritto da Impronte Poetiche
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Eleonora Belbusti, 40 anni, è nata e cresciuta a Senigallia (AN) e ricopre con orgoglio il ruolo di madre di tre figli: Davide di 18 anni, Bianca di 13 anni e Maria Stella di 2 anni. Dopo aver completato gli studi tecnici e commerciali, dal 2004 lavora presso la BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI PERGOLA E CORINALDO, attualmente in qualità di Titolare di Filiale.
Nonostante il suo impegno professionale, affrontato con serietà e determinazione, e la sua vivace vita familiare, Eleonora non ha mai abbandonato la sua passione per la lettura, in particolare di romanzi e poesie. Questa passione l’ha portata, quasi per caso, a scoprire un amore per la scrittura.
Nel giugno 2022, Eleonora ha pubblicato il suo primo romanzo intitolato “I mari della Luna” con la casa editrice “Luoghi Interiori” di Città di Castello, selezionato tra le prime 20 opere al “Premio Letterario Città di Castello XV Edizione 2021”.
Ad ottobre 2023, la Casa Editrice Aletti ha pubblicato 15 dei suoi componimenti poetici in una raccolta antologica intitolata “Zéphyros”. Alcune delle sue poesie sono state anche selezionate in vari concorsi poetici e pubblicate da Edizioni Art Factory e Montedit.
Infine, nel giugno 2024, la sua raccolta di poesie intitolata “Farfalle addormentate” ha ricevuto il Premio Giuria al “Premio Letterario Internazionale Jacques Prévert 2024” ed è attualmente in pubblicazione dalla casa editrice “Luoghi Interiori”.

ALBERO

Rosso che abbagli
lo sguardo ammirato
di chi si perde
nella verticalità di generosi frutti
vegliati da un’alba di fiori.
Semi millenari,
fertili melodie silenziose,
creatori di vita, di pace e armonia,
di antidoti, sacri amuleti
ed estasianti colori.
Mani, come radici
affondano nel caldo ventre
d’una Terra in subbuglio,
teatro di perenni battaglie
e smisurate bellezze.
Linfa che scorre nelle verdi vene
e capelli di foglie agitati nel vento.
Nell’eterna saggezza cerco conforto,
muto la pelle in corteccia
e anch’io divengo
Albero

MARE

Profondo è il tuo respiro
nelle mie vene.
Culli incertezze
d’una vita in tempesta
con sublime moto perpetuo.
Onda amorosa che infrangi sul petto
le ansie di chi si crede amato.
Chiaro è il mio cercarti in ogni carezza.
Innata e sincera
la mia devozione
e ineluttabile appartenenza.
Ancestrale passione per ignoti orizzonti
raggiunti al lume d’un faro.
Osservo il lento divenire
e anch’io divengo
acqua, spuma, sale, vento
e gonfio le vele dei ricordi.
D’oro i riflessi sui miei capelli d’albe
è ciò che mi lasci quando ti lascio
e l’ universo tutto
sommessamente naufraga
nell’abisso della mia malinconia.

NON ANCORA

Non ancora,
Aspetta.
Non c’è tempo
per perdersi
nel buio,
nella bruma dell’inconscio,
nel destino da tracciare.

È ora,
sveglia.
Lacrimano mari
gli occhi semichiusi,
le mani
affondando 
in sabbie di lino.

NON FINIRA’ IL MONDO

Non finirà il mondo
oggi.
Finché potrò custodire,
tra le dita,
i sogni
di ciascuno di voi.
Finchè lo sguardo,
fisso sul destino,
non sceglierà di distrarsi.
Trema, si rivela,
danza tra aliti di vento.
Accesa
la fiamma,
luce di speranza.

Eleonora Belbusti – Papavero
31/03/2025 0 commenti
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Angela Andreozzi

da Impronte Poetiche 31/03/2025
scritto da Impronte Poetiche
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Angela Andreozzi, nasce a Vallo della Lucania (Sa). Si laurea presso la facoltà di Salerno in Lettere Moderne. Consegue varie specializzazioni e master. Dal ‘93 lavora nella scuola. È docente di lettere, presso la Scuola Secondaria di Primo Grado” A. Torre” della sua cittadina. Da sempre curiosa dalle nuove dinamiche della didattica, dei cambiamenti, inizia il suo percorso di ricerca che la porta a scrivere racconti, poesie con l’intento di voler dare un volto nuovo ai processi di apprendimento dei suoi giovani allievi, incuriosendoli ed appassionandoli allo studio con nuove e particolari metodologie.

Mare

Seduta sulla riva
a raccogliere ciò che resta di me.
Brandelli e cocci di momenti vissuti.
La luna paziente
accompagna i miei pensieri.
Le stelle danzano
illuminando i ricordi.
Paura di andare
da sola nel mondo.
Penso.
Il vento apre le porte del mio cuore:
avrò mai amore?
Respiro, respiro…
Guardo oltre,
sospiro.
Preziosi pensieri
affollano la mente.
Il mare scricchiola
davanti alla forza del mio amore.
Lo so,
un giorno
Vivrò!

Gelbison

Incantata, ammiro la vetta.
Mi attardo,
il tramonto invade, splende, irradia
sul monte s’aggrappa, lasciandomi senza fiato.
Zittisco.
Roccia rossastra
m’invita a pregare.
Cielo e pietra
si fondono insieme.
Li contemplo estasiata,
in silenzio pronuncio parole.
Una fonte l’attraversa, lo segna, lo spezza.
Mentre il sole mollemente si spegne
una croce s’accende, intorno è silenzio,
nel buio c’è solo profumo di vita notturna.
Mi perdo.
Lucido e vibrante il mio pensiero mi scuote.
Nubi spumose nascondono, agli occhi, la vetta
che spunta improvvisa sciogliendosi leggiadra
nel verde cangiante dei suoi alberi fitti.
Dipingo una magnifica tela con colori leggiadri
che sciolti nell’aria tersa raccontano storie del tempo dei tempi.
Contemplo estasiata l’immensità!
Tutto mi prende, cerco di non disturbare la natura assonnata e,
incantata ammiro la vita che scorre e lievita al sole
Sembra quasi di sentire i battiti, forti e lenti di un cuore che pulsa nella roccia
fredda e dura. Respiro pian piano, poi lentamente cresce. Si fa possente.
Tutto passa, tutto cambia
La mia vita si spezza, dispersa in mille granelli nel vento.

Amare

Essere è amare
Avere è stare
Amare il tempo
che dedico a te
Ti dono me stessa per tutta la vita,
tu resti con me, così l’hai condita.
Amare è andare.
Amare è tornare.
Amare è essere, senza tormento.
Amare è avere, senza un lamento.
Avere del tempo per donarlo a te
che non sai essere senza di me.
Amare è tutto? Che resta poi?
Ti dono la vita fanne che vuoi.
Aspetta un attimo, voglio guardarti
stai proprio certo di me puoi fidarti.
Ti giri stupito con l’occhio attento
sussurri parole con cuore contento.
Prendimi in braccio, questo è un evento
regalami il tuo tempo, al cento per cento.
Lacrime e noia spazzerò via,
stringimi a te fuggiamo via.

Le pieghe del mio cuore

Un cuore che batte tu mi hai rubato
dentro il mio cielo lo hai devastato.
La pelle e il sorriso un tempo felice
hai reso triste, grigia, infelice.
Muta la vita circondata di viola
senza più sole, senza parola.
Dopo un istante ti vedo planare
il corpo si riempie del tuo respirare.
Uno spicchio ti dono del mio pensare
che non sia veleno al tuo amare.
Fitti i sospiri son quasi spilli
entrano in me e sono cavilli.
Ti guardo rapita ma piango ancora
respiro speranze vorrei cambiarti 
senza piegarti.

31/03/2025 0 commenti
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Daniela Sannipoli

da Impronte Poetiche 30/03/2025
scritto da Impronte Poetiche
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Daniela Sannipoli insegna lingua e cultura spagnola nei licei ed è docente a contratto presso l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Si è perfezionata in DSA e lingue straniere presso l’Università Europea di Roma e come formatrice autobiografica presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Ha pubblicazioni scientifiche, di saggistica e letterarie. Ultimamente ha pubblicato il saggio La balada de Caperucita  come sguardo pedagogico sulla poesia di Federico García Lorca, per deComporre Edizioni, Gaeta, 2023. Nell’aprile del 2024 ha pubblicato  la sua terza raccolta poetica: Scheletri d’aria. Dialogo poetico sull’anoressia, per Atile Edizioni. È delegata culturale del Liceo Poético de Benidorm (Spagna).

AL MERCATO DEI FIORI

Tra cumuli di panni 
in cui sotterri 
gli stracci dei pensieri,
scorgi sulla sinistra 
le bancarelle dei fiori.
E senza un preventivo
di felicità
né monete
ti affidi
alla musica sgargiante
di quella festa
sotto al sole
che ha bocche di canto
per intonare il tuo nome.

DonnAutunno

Qualcuno ti ha pensato
foglia
che non cade davvero;
che d’oro veste strade 
dai fianchi resistenti.
Tra le dita
hai un pane fresco
e un sogno di zucca
ti chiama principessa.
L’aria aggiunge
balze di rubini
al melograno.
Se ti tingi di rosso
è per baciare.

IL SOGNO DELLA CORNIOLA

(A Marina Cvetaeva)

Essere rossa
e voler arrivare
a te
come un numero
in un sogno
predestinato.
Resistere 
all’onda dell’attesa
ed esserti anello,
promessa
di rive.
E nella roccia
dei tuoi giorni duri
avermi
come un rifugio
segreto
il sorriso nascosto
tra i rottami del cuore.

La pagella cucita

Pensi
sia ancora possibile
scrivere poesie con la polvere
in bocca
se le affidi al mare.
La scuola ti ha insegnato
sponde
dalla cruna dell’ago.
E col dolore cuci
ciò che ti resta
nella giacca senza
armadi.
Sei chiocciola 
senza casa,
la scuola della terra
è in fondo al mare.
Qualcuno ti sognerà
lontano,
mentre punge l’ago
sulla pelle avara.

30/03/2025 0 commenti
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Impronte Poetiche

Impronte Poetiche

Impronte Poetiche è un’associazione di promozione sociale senza fini di lucro, nata a Salerno nel 2021 su iniziativa di Maria Concetta Dragonetto, che ne è l’attuale Presidente. L’intento dell’associazione è di seminare polline poetico nel mondo con attacchi di arte poetica e artistica, con uno sguardo attento all’ambiente che ci circonda, per sensibilizzare le nuove generazioni (e non solo) alla poesia edita ed inedita. Tantissimi i progetti realizzati nel corso del 2022: Spesa Sospesa Poetica, il Contest “Verde Poesia!”, il Progetto Calamità Poetiche, l’Isola Verde Poetica Centrale della Solidarietà, Befana Poetica, l’Eco Calendario Magnetico e molto altro ancora. Dal 2026 molte saranno le novità: Giochi Poetici, I Fiori di Cappero, Life e Poetry Coaching, Rete di Ambasciatori Poetici Regionali, collaborazioni con Festival e Fondazioni Poetiche.

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MARIA CONCETTA DRAGONETTO è nata a Salerno. Dal 2016 si è attivata in progetti che legano l'arte al sociale promuovendo poeti ed artisti emergenti e favorendo attività green, legate alla scrittura e all’ecologia. Ha curato la silloge poetica di Carnale, gocce poetiche di eros (Marotta & Cafiero 2019). Nel 2020 pubblica la raccolta di poesie Della Terra e dell'Amore edita da Homo Scrivens.

Dal 2021 porta avanti il progetto Impronte Poetiche, è coordinatrice del Progetto Spesa Sospesa Poetica, Ambasciatrice Poetica Festival Libro Aperto, Ideatrice Eco-Calendario Magnetico Verde Poesia.

Dal 2021 Life e Poetry Coach iscritta a ICF Italia e Assessor di Intelligenza Emotiva EQ Six Seconds.

Laureata in Valutazione e Controllo Ambientale, ha iniziato prima a lavorare nella progettazione e comunicazione ambientale e da oltre 15 anni è nel settore del riciclo con il CONAI.

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